Astrologia

Introduzione all’astrologia indiana

By 16/08/2012March 17th, 2021No Comments

Il sistema astrologico indiano, Jyotish, è annoverato tra le sei discipline Vedanga e fa parte dell’approccio globale con il quale si osservano la vita e le pratiche spirituali nella tradizione culturale indiana.
Nei testi Brhamana dei Veda, datati attorno al I° millennio a.C. risiedono i Vedanga, fondamenti delle 6 scienze tramandate dai brahmini e tra queste si trova la Jyotisha, la scienza delle luci del cielo, che si occupa dell’astronomia e dell’astrologia.

L’astrologia indiana, dunque probabilmente il più antico sistema astrologico del mondo ancora vigente, definisce accuratamente la situazione di un individuo, le sue compatibilità ed incompatibilità di relazione presenti e future basandosi sulla posizione dei pianeti rispetto al luogo e al momento nascita, come l’astrologia occidentale. Ma l’astrologia vedica, naturalmente, considera che le fortune o le sfortune di ogni esistenza terrena dipendano dal karma e che questo determini il particolare disegno astrale al momento della nascita di ognuno.

La premessa fondamentale dell’astrologia vedica è che tutto sia collegato, che ogni individuo sia un’anima incarnata in un corpo nato in particolari e specifiche condizioni: momento, luogo e situazione sociale e che la sua vita terrena rifletta l’insieme di ciò. Nello Jyotish, come nell’astrologia occidentale, attraverso dati precisi viene composto il quadro astrale di nascita. Questo quadro indicherà le naturali disposizioni dell’individuo, ciò che l’attrae e ciò che rifugge; tutte le relazioni interpersonali della vita saranno determinate da queste caratteristiche di partenza e il buon astrologo si adopererà dunque anche per consigliare come equilibrare o come modificare quelle dinamiche fisse della nostra esistenza che portano al perpetuarsi di dolore e insuccessi In particolare l’astrologia vedica pone in un oroscopo grande enfasi sulla posizione della luna, Chandra, rispetto alla considerazione che gode in occidente il sole, Surya. Sono la sua posizione alla nascita e i suoi nodi gli elementi principali di un quadro astrale indiano. La luna rappresenta la mente, la percezione e dunque uno dei fattori fondamentali nell’interagire di un individuo col mondo che lo circonda. Indica la vera natura dell’uomo, rispetto al sole che ne rappresenta la volontà, la scelta cosciente ma anche la recita sociale. Kataka, il segno del Cancro retto dal signore Chandra, gode infatti della massima simpatia tra gli astrologi indiani sin dall’antichità. Lo zodiaco indiano è siderale, cioè i segni astronomici corrispondono alle costellazioni astronomiche e i pianeti sono presi in considerazione in rapporto a esse.

Lo zodiaco indiano rimane fisso rispetto alle stelle ed è Nirayana, tiene conto cioè della processione degli equinozi, mentre gli occidentali usano uno zodiaco Sayana, cioè che non prende in considerazione questa rotazione dell’asse terrestre ed è tropicale, cioè basato sul segno, senza alcuna corrispondenza con le costellazioni.
Secondo gli astrologi indiani l’errore di quelli occidentali consiste nel continuare a identificare il punto equinoziale di primavera con il 1° grado dell’Ariete, creando uno zodiaco ormai artificiale, diverso da quello naturale. L’errore, secondo gli indiani, potrebbe originare nel fatto che gli occidentali abbiano preso dall’Oriente il concetto di zodiaco in un momento in cui quello tropicale e quello occidentale coincidevano e il punto equinoziale corrispondeva al 1° grado dell’Ariete siderale, il che rendeva non necessaria la correzione dell’Ayanamsa, la precessione degli equinozi, appunto. Ma la diversità fondamentale tra i due zodiaci è una diversità di orientamento esistenziale. La differenza tra zodiaco delle stelle e zodiaco dei segni allude a due orientamenti psicologici ed esistenziali profondamente diversi: se importanti sono le stelle, dunque le abitanti della notte, dimore della Luna, case lunari o spose della Luna, allora importante è, come detto, soprattutto la Luna, personificazione della Grande Dea originaria i cui attributi – crescenti lunari e onde di fecondità, uccelli, buoi e farfalle simboleggianti fertilità – appaiono sui reperti archeologici anche di tutta l’Europa preistorica e del Medio oriente fin dall’ 8000 a.C. e vi restano per un periodo lungo 4000 anni, durante i quali l’uomo cresce e crea una civiltà dedita alla pastorizia e dove la morte, grazie allo svilupparsi dei culti, viene percepita come temporanea.
Nello zodiaco dei segni, invece, importante è il segno, il segno solare, quindi il Sole, emblema della società successiva a quella dominata dalla Grande Madre, non più pastorale e adoratrice della calma fecondità della natura, ma guerriera, maschile e conquistatrice: 4000 anni di dèi virili che impongono in Asia e in Europa la loro mentalità di conquista e di predatorio dominio. Non a caso gli indiani, che ovunque nel loro vivere quotidiano ravvisano, non Shiva, Vishnu e Brahma – concezioni colte – ma la Matrika, la Grande Madre in tutte le sue manifestazioni confluite nel pantheon indù, dicono in astrologia che il Sole, Surya, è malefico, mentre la Luna, Chandra, è benefica.

Introduzione all’Astrologia Indiana, L. Marinangeli.

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