Tantra

Vijnana Bhairava tantra

By 17/12/2011March 17th, 2021No Comments

Devi chiede:

O Shiva qual è la tua realtà, che cos’è questo Universo senza forma, pieno di meraviglia, da dove viene, dove ha origine, oppure non ha origine? Che cosa costituisce il seme? Chi centra la ruota universale? Questa ruota continua a muoversi in un grande mutamento e in questo flusso costante, ma chi fa da mozzo al centro della ruota? Dov’è l’asse,il centro immobile? Che cos’è questa vita al di là della Forma, ma che permea tutte le forme? Come posso penetrarla ed entrare a fondo in essa, al di sopra dello Spazio e del Tempo, al di sopra dei Nomi, delle Descrizioni e dei Connotati? Liberami e recidi completamente ogni mio dubbio.

Alle domande Deviche, Shiva risponde:

1.
O Radiante, questa esperienza può albeggiare fra due respiri. Dopo che il respiro è entrato dentro, giù, e subito prima che torni su, fuori, ecco il Beneficio.
2.
Mentre il respiro si capovolge da giù a su, e di nuovo, mentre il respiro svolta da su a giù, attraverso entrambe queste svolte, e dentro di esse, sii consapevole.
3.
Ovvero, tutte le volte che l’espirazione e l’inspirazione si fondono, in quell’istante, tocca il centro privo e colmo di energia.
4.
Ovvero, quando il respiro è tutto fuori, su, e si ferma da sé, o tutto dentro, giù e si ferma, in questa pausa universale, ogni piccolo Ego personale svanisce; questo è difficile soltanto all’impuro.
5.
Considera la tua essenza come raggi di Luce che salgono da Centro a Centro, da Ruota a Ruota, su, lungo le vertebre; così la vitalità del Dio sale in te.
6.
Oppure, negli spazi intermedi, sentilo come un lampo.
7.
Immagina i tuoi Caratteri in questi nettarei punti focali della consapevolezza; prima come glifi, poi, più sottilmente come suoni, poi come una sensazione sottilissima; allora accantonali e affrancati.
8.
Con l’attenzione posta fra le sopracciglia, lascia che la mente sia priva del pensiero discorsivo, lascia che la forma si riempia di essenza del respiro, sino alla cima della testa,e là piova, come Luce onnipervadente.
9.
Oppure immagina che i cerchi a cinque colori della Coda del Pavone, siano i tuoi cinque sensi: vuoti insostanziali nello spazio illimitato; ora lascia che la loro Bellezza si avveri nel cuore e si dissolva in quello.
10.
Allo stesso modo, in un qualunque punto dello spazio o su una parete, medita finché il punto sparisce; allora, il tuo desiderio di un altro, diventa vero.
11.
Ad occhi chiusi, la mente dentro il cranio, vedi nei particolari il tuo essere interiore, così, vedi la tua vera natura.
12.
Poni tutta la tua attenzione nel nervo, delicato come il filo di loto, nel centro della tua spina dorsale; trasformati in quello splendore.
13.
Chiudendoti con le mani le sette aperture del capo, uno spazio fra i tuoi occhi diventa inclusivo di tutto: lo Stato supremo.
14.
Toccando i globi oculari come una piuma, la leggerezza fra quelli, si apre sul cuore, e là, permea il cosmo. Meditando sul punto di fuoco, che nasce dalla perturbazione interiore della luce, dissolvi.
15.
Bagnati nel centro del suono, come nel nucleo di una cascata. Ovvero, mettendoti le dita nelle orecchie, ascolta il suono dei suoni e raggiungi il supremo Brahman.
16.
Intona un suono, per esempio il Pranava AUM, lentamente. Quando il suono raggiunge la pienezza, tu fa altrettanto.
17.
Nel principio e nel graduale raffinarsi del suono di ogni Carattere, svegliati!
18.
Mentre ascolti gli strumenti a corda, odi il loro composito suono centrale; così, l’Onnipresenza dell’Etere supremo.
19.
Intona un suono in modo udibile, poi in modo sempre meno udibile, e, via via che la sensazione sprofonda in questa silenziosa armonia, sii Shiva, il Supremo.
20.
Immagina lo spirito, simultaneamente dentro e intorno a te; finché l’intero universo si spiritualizza.
21.
Entra nella Presenza eterea, che pervade dall’alto e dal basso la tua forma, e resta senza rappresentazioni mentali.
22.
Metti la sostanza della tua mente in siffatta bellezza inesprimibile, al di sopra, al di sotto, e nel tuo cuore.
23.
Considera ogni area della tua forma attuale, come illimitatamente spaziosa, vuota ed insostanziale.
24.
Senti la tua sostanza, ossa, carne, sangue, sperma, impregnata di essenza cosmica.
25.
Supponi che la tua forma passiva sia una stanza deserta, con le pareti di pelle, vuote. Allora, godi del piano che trascende il meditabile.
26.
O Amabile, quando i sensi sono assorbiti nell’etere del cuore, raggiungi il centro del loto, aperto come una duplice coppa, ed ottieni la felicità suprema.
27.
Togliendo alla mente la mente, e dissolvendola nel loto supremo del proprio corpo, tieniti nel mezzo, finché giungi al Reale.
28.
Nel pieno dell’attività terrena, fa’ attenzione fra due respiri e proietta le mente nel loto supremo; così, esercitandoti, in pochi giorni rinasci.
29.
Concentrati sul fuoco del tempo, che divampa attraverso la tua forma dagli alluci in su, finché il tuo corpo si riduce in cenere, ma non tu.
30.
Nel ridurti in cenere, medita sul mondo della finzione, e diventa un essere sovrumano.
31.
Senti le squisite qualità creative che permeano i tuoi sensi sottili, e assumono delicate configurazioni corporee, poi dissolvili e manifesta la Potenza Suprema.
32.
Col respiro intangibile al centro della fronte, mentre questo raggiunge il cuore, al momento del sonno, domina i sogni e la morte stessa, e raggiungi la libertà.
33.
Come soggettivamente nell’etere le Potenze fluiscono in parole e le parole in frasi, e come oggettivamente i circoli fluiscono in mondi e i mondi in Principî, trova finalmente quelli che convergono nel nostro essere ed invera il Grande Risveglio.
34.
O Mia gentilezza, fingi che l’universo intero sia una conchiglia vuota, in cui la tua mente scherza all’infinito, ed ottieni la dissoluzione delle mentalità.
35.
Fissa una ciotola senza vederne le pareti, né il materiale; in pochi attimi diventa consapevole e identificati al Brahman.
36.
Dimora in un luogo infinitamente spazioso, privo di alberi, di colli, di abitazioni, o di mura. Da quel luogo viene la fine delle pressioni sulla mente.
37.
Dolce amore, medita sul sapere e sul non sapere, sull’esistere e sul non esistere; poi respingili entrambe, perché tu possa essere, nel mezzo, lo splendore del Reale.
38.
Guarda amorevolmente un oggetto; non passare ad un altro. Qui, nel mezzo di questo oggetto, si dischiude in tutta la sua intensità la Benedizione.
39.
Senti il cosmo come traslucida presenza sempre viva, essenziata di coscienza; allora, privo di pensiero e di rappresentazioni differenziate, si invera il Supremo Risveglio
40.
Con estrema devozione concentrati sulle due congiunzioni del respiro, e, grazie alla collisione dei due soffi vitali, conosci Colui che conosce, e godi dell’Uguaglianza.
41.
Considera che il pieno dell’Universo, sia il tuo proprio corpo di beatitudine e, colmo della tua intima ambrosia, sii consustanziale a quella Gioia infinita.
42.
Mentre vieni accarezzata, dolce principessa, entra nel carezzare come nella Vita Eterna, e guarda sorgere la grande Beatitudine che illumina la realtà.
43.
Arrestate tutte le correnti, grazie alla potenza del soffio vitale che sale verso l’alto, chiudi le porte dei sensi; allora, quando senti un formicolio, risplende la suprema Felicità.
44.
Proietta l’essenza della gioia nel punto di mezzo fra fuoco e veleno: fra espansione e contrazione dei genitali. Negli esercizi erotici, fin dall’inizio dell’unione sessuale, sta attenta al fuoco, e, continuando così, evita le braci cinerine della fine.
45.
La Felicità connessa alla realtà brahmanica, si verifica nell’orgasmo di penetrazione, quando la Potenza fallica fa comunque di te una femmina sconvolta. Quando nell’amplesso i tuoi sensi sono scossi come foglie, tu entra in questo scuotimento.
46.
Anche ricordando l’unione, senza amplesso e il Piacere orgasmico, la Trasformazione.
47.
Nel vedere con gioia un amico, assente da tempo, penetra in quella gioia e dissolvi.
48.
Quando mangi o bevi diventa il sapore del cibo, o della bevanda, e sii sazia; allora si invera la Grande Beatitudine.
49.
O creatura dagli occhi di loto, dolce di carezze, quando vedi, canti, o assapori, sii consapevole di essere, e scopri l’immortale.
50.
Dovunque si trovi la soddisfazione, in qualunque atto, Attuala!
51.
Nell’istante del sonno, quando il sonno non è ancora giunto, e la veglia eterna svanisce, in quell’istante, l’Essere si rivela come Dea Suprema.
52.
Proietta lo sguardo nello spazio, illuminato dalla luce del sole o di una lampada e, d’estate, quando vedi il cielo intero infinitamente limpido, entra in quella limpidezza. Là risplende la natura propria dell’Io Essenziale.
53.
Giaci come morta; infiammata di collera non muoverti. O fissa senza batter ciglio. O succhia qualcosa e diventa quel succhiare.
54.
Senza sostegno né per i piedi né per le mani, sta seduta soltanto sulle natiche; tutto ad un tratto, l’Equilibrio.
55.
In una posizione comoda, pervadi gradualmente d’attenzione un’area fra le ascelle, fino ad una grande Pace.
56.
Senza muovere gli occhi, vedi come fosse la prima volta, una persona leggiadra, o un oggetto qualunque.
57.
Con la bocca leggermente aperta, mantieni la mente in mezzo alla lingua; poi, mentre il respiro entra silenziosamente, percepisci il suono: HHHH e dissolvi nella pace.
58.
Quando sei a letto o seduta, lasciati diventare senza peso, al di là della mente e delle impressioni latenti delle vite passate.
59.
In un veicolo in movimento, oscillando ritmicamente, sperimenta. Oppure, in un veicolo fermo, lasciandoti dondolare, in invisibili cerchi sempre più lenti.
60.
Limitandoti a fissare il cielo azzurro oltre le nuvole: la Serenità del Bhairava.
61.
Shakti, vedi tutto lo spazio come se fosse tutto già assorbito nella tua testa, nello Splendore della Luce infinita.
62.
Nella Veglia, nel Sonno, nel Sogno, conosciti come Luce.
63.
Nella pioggia, durante una notte nera, al sopraggiungere della Luna Calante, entra in quella nerezza come nella forma delle forme, e meditando sulla natura della Tenebra raggiungi la natura di Bhairava.
64.
Quando non è una piovosa notte senza luna, chiudi gli occhi,e trova la nerezza davanti a te. Aprendo gli occhi vedi là. Così le colpe scompaiono per sempre.
65.
Non appena hai l’impulso di fare qualcosa, fermati; in quella sospensione di vuoto, risplende l’Io essenziale.
66.
Bilanciati sul suono AUM, senza A e senza M, e assisti alla nascita del Supremo Signore
67.
Silenziosamente intona una parola che finisca in AH, poi, senza sforzo, nell’H, la Spontaneità del Brahman eterno.
68.
Senti te stessa come se pervadessi etericamente tutte le direzioni, lontano, vicino. Allora la Potenza rivela la sua propria natura.
69.
Pungi con uno spillo una parte della tua forma colma di nettare, e penetra gentilmente, con la consapevolezza, nella puntura.
70.
Percepisci: Il mio Pensiero, l’Io, gli organi Interni, Me stessa. l’Assenza.
71.
Le illusioni ingannano, i colori circoscrivono, e anche i divisibili sono indivisibili; Tu trascendi ogni stato di separazione.
72.
Quando un desiderio sorge in te, esaminalo, poi, improvvisamente, abbandonalo e dosservalo svanire nella sua fonte.
73.
Prima del desiderio, della volontà, e prima di conoscere, come posso dire Io sono? In tale stato l’Io essenziale esiste secondo realtà. Riflettilo, e dissolviti nella Bellezza.
74.
Con tutta la tua consapevolezza, al primo albeggiare del desideriovolontà, nel conoscerli come il tuo proprio Sé, Conosci la vera realtà.
75.
O Shakti, medita che ogni percezione particolare è limitata,ogni conoscenza è senza causa, senza base, e non appartiene a nessuno. Allora svanisci nell’Onnipotenza di Shiva.
76.
In verità le forme sono inseparate dal principio di Coscienza; inseparati sono l’essere onnipresente e ogni suo corpo, ogni tua forma. Realizza l’uno e l’altra, come se fossero fatti di questa consapevolezza, e divieni il Vincitore del mondo.
77.
In stati d’animo d’estremo desiderio: nell’ira, nell’amore, nella cupidigia, nell’offuscamento, nell’arroganza e nell’invidia, sii imperturbabile. Ciò che resta, è l’Implicito.
78.
Quando questo cosiddetto universo, appare come un gioco di prestigio, o una mostra di quadri, si invera il sorgere della felicità.
79.
Per essere felice, guardalo nel mezzo, come se solo là fosse il reale.
80.
O delizia, ferma la tua attenzione non sul piacere, o sul dolore, ma fra l’uno e l’altro.
81.
Respingi l’attaccamento per il corpo; realizza l’Io sono dovunque. Chi è dovunque, è gioioso.
82.
Scopi e desideri non esistono in me come in altri; accettando questo, lascia che si trasferiscano, e divieni onnipervadente.
83.
La valutazione degli oggetti e dei soggetti è la stessa, per la persona illuminata e per quella non illuminata; la prima ha una sola grandezza: resta soggettiva, non perduta nelle relazione con le cose.
84.
Senti la coscienza di ciascuno, come tua propria coscienza, e così, la preoccupazione per l’Io e in non Io, diventa ogni essere.
85.
Pensando il Nulla, l’ego limitazione perderà i suoi limiti.
86.
Sappiti onniscente, onnipotente, onnipervadente. Come le onde vengono con le acque, e le fiamme con il fuoco, così, l’universale fluttua con noi. Così, dotato delle sue stesse qualità, diventi Shiva.
87.
Va errabonda fino alla spossatezza, gira in tondo, e poi, cadendo al suolo, in quel cadere, sii intera. Così si arresta la perturbazione e si invera lo Stato Supremo.
88.
Immagina di venire gradualmente privata della forza e della conoscenza; nell’istante della privazione, Oltrepassa.
89.
Ascolta, mentre l’ultimo insegnamento iniziatico è impartito: occhi fermi, senza un battito di ciglia, chiudi le orecchie premendole, e il retto contraendolo, e penetra nel suono del Suono: il fonema H, non accompagnato da vocale. Così penetri nel Brahman eterno, e diventi subito assolutamente Libera.
90.
Sull’orlo di un pozzo profondo, guarda fisso nelle sue profondità, fino a quando accade il Mirabile dissolversi.
91.
Dovunque la tua mente stia vagando, all’interno o all’esterno, proprio in questo punto, vi è lo stato di Shiva. Ogni cosa è Questo, ogni cosa è Quello.
92.
Quando sei vividamente consapevole, mediante un particolare senso, rimani nella consapevolezza onnicomprensiva.
93.
Al prorompere di uno starnuto, durante la paura, nell’ansia, sopra un baratro, irrompendo o fuggendo dalla battaglia, nell’estrema curiosità, nell’eccitazione del desiderio, al primo accenno di fame, al saziarsi degli appetiti, sii ininterrottamente consapevole della presenza del Brahman.
94. Supera le varie cose che ricordi, volgi la mente a ciò che hai appena visto e, reso il corpo privo di appoggio immaginale, osserva l’incedere del Dio.
95.
Lascia che la tua attenzione sia ferma su un punto, dove tu vedi qualche avvenimento passato; ed anche la tua forma, avendo perduto le sue caratteristiche attuali, è trasformata.
96.
Guarda un oggetto, poi, con calma allontana da esso lo sguardo; poi, lentamente, allontana da esso il pensiero. Allora dimori nel vuoto.
97.
La devozione ti libera e sei Shiva.
98.
Senti un oggetto davanti a te; senti l’assenza di tutti gli altri oggetti all’infuori di quello. Poi, lasciando da parte il sentire l’oggetto e il sentire l’assenza, sii consapevole del vuoto immaginale, e resta in quiete.
99.
La purezza di altri insegnamenti di limitato conoscere, è per noi come indifferente; né pura né impura. In realtà, non conoscere nulla come Puro od Impuro e, trascesa ogni dicotomia, raggiungi la Gioia.
100.
Questa coscienza di Bhairava è presente ovunque, anche fra la gente comune; esiste come inseparata in ciascun essere, e nient’altro esiste. Questa è la Gnosi senza dualità.
101.
Sii la stessa non stessa, con l’amico come con l’estraneo, nell’onore e nel disonore; resta nella completa pienezza del Brahman e, conoscendolo, raggiungi la felicità.
102.
Quando ti senti ben disposta o mal disposta verso qualcuno, non riversare il tuo stato d’animo su quella persona, ma resta equilibrata. Nel mezzo procede il Brahman.
103.
Immagina di contemplare qualcosa al di là della percezione, al di là della possibilità di afferrarla, al di la del non essere Te; tutto ciò è Bhairava, ed alla fine di ciò nasce la Gnosi.
104.
Entra nello spazio, senza sostegni, eterno, immobile, vuoto, onnipervadente, privo di limitazioni, e compenetrati con ciò che trascende quell’etere.
105.
Dovunque si posi la tua attenzione, in quel punto preciso, sperimenta l’assenza di fluttuazione, e trascendi nella calma.
106.
Entra nel suono del tuo nome e, attraverso quel suono, in tutti i suoni.
107.
Io esisto, questo è Mio, questo è Questo. O Amore, anche in questo conosci illimitatamente.
108.
Eterno, Onnipresente, Senza Appoggio, Onnipervadente, Signore di tutte le cose. Questa Coscienza è lo Spirito Guida di ognuno; sii questo Uno.
109.
Qui c’è una sfera di cambiamento irreale, cambiamento magico, cambiamento. Attraverso il cambiamento, consuma il cambiamento e va al di là di ogni modificazione, conoscenza, ed attività.
110.
Come una chioccia si prende cura dei suoi pulcini, prenditi cura delle nozioni particolari, delle faccende particolari: nella Realtà.
111.
Poiché in verità schiavitù e libertà sono relative, queste parole sono fatte soltanto per chi ha terrore dell’universo. Quest’universo è un riflesso delle menti. Come da un unico sole tu vedi nell’acqua molti soli riflessi, così vedi la schiavitù e la liberazione specchiarsi in molte mentalità.
112.
Ogni cosa è percepita mediante il conoscere; l’Io splende nello spazio mediante il conoscere. Percepisci ogni essere come Conoscitore e Conosciuto, perché sono dotati della stessa natura. Mente, Coscienza, Potenza ed Io Essenziale: quando questa Tetrade si esaurisce, allora si invera il corpo di Bhairava. Amore, in questo momento, lascia che la mente, il conoscere, il respiro, la forma, siano inclusi: e comprendili.

Questi insegnamenti, anche uno solo di essi, è superiore ad ogni altraVia. Essi agiscono di per sé, istantaneamente, conferiscono poteri sovranormali e rendono partecipi delle prerogative di Shiva. Chi pratica queste tecniche diviene un Liberato vivente.

Devi Dice:

Se questo è il Corpo della Suprema Potenza, chi è colui cui è diretta la recitazione? chi è contemplato, adorato, soddisfatto, propiziato? In onore di chi si celebra l’offerta del Fuoco? Cos’è il sacrificio, il Luogo sacro, le sacre configurazioni?

Bhairava risponde:

Tutte queste sono pratiche esterne, o Devi dagli occhi di gazzella; operazioni che riguardano solo le forme grossolane. La vera meditazione è rivolta solo e sempre alla Suprema Realtà. Qui la vera recitazione è un suono spontaneo, essenziato di Mantra, e lo è anche il Dio cui questa recitazione è rivolta. La vera Contemplazione è un pensiero privo di movimento, di forma, di appoggio. La rappresentazione mentale di corpi, organi di senso, volti, mani ecc. non è la vera contemplazione. L’Adorazione non si fa con i fiori o con le offerte, ma con un saldo pensiero rivolto al grande Etere indifferenziato, e trascendente ogni rappresentazione differenziata: con un dissolversi interamente in quello Spazio.

La vera soddisfazione, per chi pratica anche una sola di queste tecniche, è lo stato di onni-comprensione che si produce giorno dopo giorno; sfociando nell’assoluta Pienezza. La vera offerta al Fuoco, è quella degli esseri, degli organi di senso, degli oggetti e di ogni altra cosa, che, col cucchiaio sacrificale della coscienza, vengono mentalmente versati nel Fuoco: dimora del Grande Vuoto.

Il Vero sacrificio,o Bhairavi,è uno stato di soddisfazione e beatitudine. Il vero Luogo Sacro, che protegge e distrugge ogni errore, è l’essere compenetrati dalla Potenza di Rudra, che è la meditazione suprema. Il nostro proprio Sé, o Io essenziale, è Libero, puramente cosciente, beato. Il vero bagno lustrale è l’immersione in questa Propria Natura. Quella Divinità Suprema-Infima, che viene adorata, soddisfatta e propiziata con varie sostanze, e l’adoratore stesso, sono tutti un’unica cosa.

Dov’è quindi lo spazio-tempo dell’Adorazione, dell’Adorante, e dell’Adorato?

Il soffio ascendente esce, il soffio discendente entra, di sua propria volontà, in forma sinuosa di Kundalini. La Grande Devi si estende dappertutto, Altissima: Infima: Supremo Luogo Sacro. Colui che la onora e si conferma nel sacrificio della Grande Beatitudine, compenetrato da questa ricettività divina, ottiene il Supremo Bhairava.

Col Fonema SA si esce fuori, con quello HA si entra. Ogni vivente recita continuamente il mantra: HAMSA HAMSA. Questa Recitazione del Mantra di Devi, facile, eppure difficile da intendersi per gli ignoranti, si ripete 21600 volte durante un giorno ed una notte.

Così è stata detta e versata,o Devi, l’ambrosia suprema: il nettare sublime. Non confidarla e non trasmetterla al discepolo rozzo, violento, privo di rispetto; ma offrila senza esitazione a chi trascende il pensiero discorsivo: agli eroi, agli individui di elevato sentire, che trascendendo le convenzioni della vita ordinaria, si sono collegati al Lignaggio Spirituale Sovrumano.

La Venerabile Devi dice:

O Dio degli Dei, o Maha-Deva, io sono pienamente soddisfatta. O Sankara, la quintessenza del Rudraya-Mala-Tantra è stata oggi da me penetrata completamente; il cuore di tutte le diverse Potenze è stato da me, oggi, pienamente Compreso.

Mauro Likar

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